A fine Maggio è terminata anche la seconda avventura nelle Grandi Pianure americane, un’altra stagione emozionante e più generosa della precedente con un bellissimo tornado nella campagna a nord di Canadian, nel Texas, che ci ha offerto gli ultimi eccezionali scatti prima della partenza.
Purtroppo ogni volta che si parte non si sa mai quante supercelle si riuscirranno a cacciare e soprattutto quante (e se…) se ne formeranno, il tempo a nostra disposizione è breve e gli spostamenti molto lunghi, e mancare un tornado è a volte questioni di una manciata di minuti o di secondi; lo spazio nelle Plains è così vasto che il 90% del lavoro è capire quale sarà il target migliore, e in caso di errore o variazione repentina delle condizoni meteo è quasi sempre tardi per tornare indietro.
Ci siamo trovati molto spesso in zone di ottimo target che hanno solo regalato delle supercelle incapaci però di generare un tornado, mentre magari a 800 miglia di distanza, una situazione marginale è riusciata ad offrire uno spettacolo migliore, quindi bisogna anche avere una buona dose di fortuna per portare a casa un buon risultato.
In questo nuovo tour 2015, quando ho potuto, ho cercato di concentrarmi anche molto sulle riprese per cercare di realizzare un video migliore dell’anno precedente che avevo invece realizzato solo con una GoPro e una Sony PJ780, anche se ammetto che fare foto e video è veramente complicato e si ha bisogno di molto tempo, soprattutto per usare strumenti come lo slider, e con i ritmi frenetici del tour è veramente difficile riuscire a fare tutto e farlo con una qualità accettabile, ma ho cercato di fare del mio meglio, cercando di evitare di fare troppo e farlo male in quei casi in cui non era possibile fare foto e video.
Con il materiale portato dagli Stati Uniti ho realizzato questo video, cercando di utilizzare le sequenze migliori e mostrando un pò tutti gli aspetti della caccia, dalla colazione e la discussione del target con Andrea, il pranzo, il viaggio e la caccia; in questo video ho anche usato per la prima volta strumenti per la color correction e il color grading per cercare di dare uno stile particolare al video e renderlo di un livello quanto più professionale, anche se essendo al primo tentativo con una cosa del genere non credo di aver raggiunto alti livelli.
Il video finisce con l’augurio di continuare l’avventura il prossimo anno dal 12 al 27 Maggio, ma come faccio ad essere certo dalla data? Con Stefano, un compagno di viagigo che è stato con me nel tour sia quest’anno che nel 2014, abbiamo deciso (quando eravamo ancora nelle Plains) di provare ad organizzarci per l’anno successivo, il 2016, per tornare a cacciare da soli nelle Grandi Pianure e così è stato, stiamo lavorando quasi ogni giorno per partire il prossimo Maggio alla volta di Denver (Colorado), dedicare un paio di giorni a vedere le bellezze naturali del luogo tra Arizona, New Mexico e un pelino di Utah (durante il tragitto!) per poi tornare più ad est ed iniziare la nostra prima caccia.
È stata una decisione lunga ma alla fine abbiamo deciso di provarci perchè, sebbene nel Tornado Tour abbiamo tanti amici con i quali ci siamo sempre trovati bene, abbiamo tutti e due dal punto di vista di foto/video, e anche di caccia, interessi “fotografici” diversi, abbiamo pensato ad uno stile di caccia più tranquillo, meno aggressivo, meno “under the meso”, così da non doverci spostare continuamente ed avere sempre una visione un pò più ampia avendo quindi un pelino più di relax per foto, video, commenti e timelapse; stando troppo sotto la supercella è vero che si sta in una posizione privilegiata per osservare un eventuale tornado, ma spesso bisogna attraversare il core con precipitazioni violente e grandinate devastanti, si deve tenere conto di un possibile buio internet-radar e al RFD, tutte cose poco piacevoli che possono anche creare condizioni di pericolo, mentre rimanendo un pò più esterni è vero che si è più lontani dalla base dalla wall cloud ma è anche vero che si può stare più tranquilli, sostare più a lungo, osservare meglio e nel frattemo fare riprese più lunghe e con treppiede, mettere a scattare centinaia di foto per timelapse e fare foto a tutta la struttura, tenendo comunque sempre d’occhio il radar perchè in caso di uncino pronunciato proveremo ad entrare più sotto così da non ossrvare il possibile vortice da troppo lontano.
Riusciremo in tutto questo? Io lo spero, lo spero vivamente, però da fotografo questa potrebbe essere – almeno nel breve periodo – la mia “ultima” Tornado Alley, quindi vorrei provare a cacciare e fotografare diversamente e vedere se si riesce a migliorare e fare qualcosa di meglio per realizzare un documentario in 4K, oppure (cosa che non spero!) di peggiorare, ma comunque vada sono sicuro sarà sempre una grande esperienza nelle Plains e nei parchi che abbiamo programmato di visitare e che sempre sognamo di vedere.
Vorrei ringraziare ShooTools per avermi fornito con particolari agevolazioni lo Slider e l’AutoPan usato in questo video, attrezzatura che ovviamente sarà con me anche la prossima stagione!