Era il 6 Aprile del 2014 quando scrissi proprio su questo blog che era imminente la mia partenza verso gli Stati Uniti a caccia di temporali.
È passato poco più di un anno, ma il motivo per cui scrivo questo post è sempre lo stesso, la prossima settimana infatti a quest’ora sarà già sul 747 della British Airways diretto a Dallas TX, penultimo scalo per Wichita KS, per iniziare il tour #2.
Lo scorso anno è stata una grande avventura, anche se al ritorno un pizzico di delusione per non aver visto un tornado come si vede nelle foto o nei documentari, ma abbiamo vissuto momenti entusiasmanti e giornate pazzesche tra risate, scariche di adrenalina, stanchezza e sicuramente tanto divertimento.
Lo scorso anno fu una stagione un po’ anomala dal punto di vista meteorologico, il numero dei tornado non fu elevato nei mesi di Maggio e Giugno e l’atmosfera era decisamente più statica rispetto a questa stagione 2015 che sembra molto più dinamica e sta regalando già intense giornate di caccia, numerosi tornado e purtroppo anche un po’ di devastazione.
Al momento è ancora difficile fare delle previsioni, i modelli sono molto dinamici e cambiano di run in run, occorre infatti ancora qualche giorno, indicativamente metà settimana, per capire come saranno almeno i nostri primi giorni di caccia.
Ad oggi il 18 Maggio, il nostro primo giorno di caccia – si spera – dista 204 ore, quindi i modelli perdono drammaticamente di attendibilità, forse entriamo proprio nella fantascienza più totale, ma ipotizzando che quello che si vede nella carta è tutto vero, possiamo vedere una goccia fredda posizionata a Ovest delle Grat Plains, indicativamente tra Utah e Nevada, e con uno scenario simile, guardando anche altre carte (sempre prese ipoteticamente per buone) possiamo aspettarci di cacciare subito qualcosa tra Nex Mexico e Texas, forse più nel nord del Texas dove lo Shear è molto più alto, ma di certo le condizioni non sono sicuramente delle migliori.
Questa pseudo-previsioni sarà sicuramente errata perché le ore che ci separano da questo ipotetico giorno di caccia sono troppe, quindi nessun modello è in grado di dirci esattamente cosa succederà, e considerando che arriveremo a Wichita KS, si spera che le cose cambino un pochino, perché attraversare tutto l’Oklahoma e scendere fino in Texas in una sola mattina è dura, a meno di non mettersi in viaggio la sera stessa dell’arrivo e anticipare qualche ora; se serve logicamente si farà, come dice il proverbio non si può “Volere la botte piena e la moglie ubbriaca!”.
Quest’anno avremmo anche una vettura in più rispetto al 2014: in testa come sempre ci saranno Mauro e Andrea, seguiti poi da Fabio e Paolo che si alterneranno alla guida, a loro volta seguita da me e Stefano che ci daremo il cambio tra andata/ritorno e caccia.
A bordo quest’anno saremo un pelino più tecnologici di un anno fa, perché avremmo il mio ultrabook sempre connesso ad internet e il GRLever 3 con GPS per vedere l’evoluzione real time delle celle e la nostra posizione, e come si vede dalla foto sotto, lo abbiamo già sperimentato alla buona lo scorso anno gli ultimi giorni di caccia.
Sarà sicuramente un tour molto più impegnativo dello scorso anno, dato che per questa stagione cercheremo di realizzare un vero e proprio documentario sulla vita dello stormchaser: a me e ad Andrea ci è sembrata subito una bellissima idea, poter raccontare quello che facciamo e come lo facciamo quando siamo a caccia.
Il mio obiettivo, e quello di tutti gli altri ragazzi che mi aiuteranno in questo progetto, soprattutto Mauro, Andrea, Stefano e Fabio, è cercare di realizzare un documentario quando più coinvolgente possibile, senza puntare tutto sull’adrenalina come ci hanno ormai abituato molte serie di Storm Chaser che vediamo in tv negli ultimi anni.
L’attrezzatura sarà dunque ancora di più di quella dello scorso anno, dato che occorre un’ottica in più e uno slider per rendere il filmato un pelino più dinamico e dal tocco più professionale: verrà con me un bel po’ di materiale (che ad oggi non so ancora come riuscirò a trasportare!) tra cui Nikon D4s e D800E perché avere due corpi è decisamente molto comodo e meno rischioso, e permette di velocizzare le cose quando si richiede un veloce cambio di ottica.
Tra le ottiche che ho scelto, sicuramente la triade Nikon f/2.8 già collaudata alla grande nella passata stagione con Nikkor 14-24mm f/2.8, Nikkor 24-70mm f/2.8 e Nikkor 70-200mm f/2.8 VRII, e la new entry di quest’anno, l’eccezionale Sigma 35mm f/1.4 ART, lente eccezionale che dedicherò quasi esclusivamente ai filmati con D4s e avrò anche modo di testare sul campo la mia nuova scheda di memoria XQD Lexar da 64GB 1333x.
Oltre alla GoPro Hero3+ di un anno fa, si aggiungono al tour altre due GoPro Hero 4 Black e Silver con sbalizzatore, il fantastico Lee Filters Big Stopper con Fundation Kit per il 24-70 e altri filtri, due microfoni professionali tra un lavalier Sannheiser e un Rode Video Mic Pro, un altro supporto della Peak Design già collaudato con grande piacere un anno fa, e il solito treppiede Benro dello scorso anno: riguardo al treppiede c’è stato un rapido cambio di programma, infatti la mia idea era di portare il mio Manfrotto BeFree in fibra di carbonio, ottimo per le mie fotocamere ma decisamente inadatto allo slider purtroppo, quindi ho dovuto optare per la mia seconda scelta, ossia il Benro in alluminio, più pesante ma anche più stabile…il sogno nel cassetto sarebbe portarmi il Gitzo in fibra di basalto che uso quotidianamente quì, ma purtroppo è veramente troppo grande per sostenere questo tipo di viaggio.
La novità più interessante è sicuramente lo slider della Shootools: si tratta dello Slider One 60 che testerò per la prima volta in USA munito di AutoPan, ma avendo già un altro slider Shootools, lo Slider One 150 motorizzato, mi aspetto ovviamente grandi performance e molte soddisfazioni: colgo già ora – ma lo farò meglio al ritorno – l’occasione di ringraziare Andrea e Cristian di Shootools per avermi omaggiato di alcuni componenti, per la loro professionalità e amicizia.
L’attesa ormai è finita, tra una sittmana si parte per le Grandi Pianure, e in questo momento ammetto che non vedo l’ora di partire e di conoscere gli altri partecipanti con cui fino adesso ho parlato solo tramite i social; anche le speranze sono molte, sicuramente quella di fare un buon viaggio senza problemi dall’andata al ritorno, di riuscire a cacciare un bel tornado fotogenico in zone come Kansas e Oklahoma e di portare a casa non solo un’ennesima bella esperienza, ma anche un gran numero di foto di qualità e il documentario che proveremo a realizzare a tutti i costi.