Tornado Alley – Parte IV

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Ed eccoci di nuovo qua, il mese di Maggio è alle porte, la primavera meteorologica è cominciata da tempo e sta iniziando ora a far sentire subito i muscoli, sia in territorio italiano con temperature abbastanza calde (soprattutto rispetto all’anno precedente) e conseguenti bei temporali termoconvettivi su tutta la fascia alpina e appenninica, ma anche negli Stati Uniti il suo arrivo non è passato inosservato, dove nelle ultime settimane sia le Great Plains e che la Dixie Alley (la zona più a est della Tornado Alley) sono state interessate da fenomeni temporaleschi decisamente intensi e la conta dei tornado per il 2017 è già arrivata ad oggi a 543 (anche se le carte non sono aggiornate), una partenza quasi da record che molti chaser americani non hanno tardato a sottolineare, sperando ovviamente di non dover scontare poi questo a fine Maggio.

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Ovviamente non è solo la primavera che si sta preparando a partire – speriamo – in grande stile, ma lo stiamo facendo anche noi: per la quarta volta e per il quarto anno consecutivo, a un mese di distanza, stiamo ultimando gli ultimi preparativi per questa nuova avventura nella Tornado Alley!
Dal 15 al 31 Maggio torneremo infatti a macinare miglia nelle sterminate pianure americane per inseguire, riprendere e fotografare questi maestosi fenomeni atmosferici che ci regalano emozioni ogni volta che ci troviamo faccia a faccia con loro.
Come lo scorso anno la nostra prima tappa sarà Denver, in Colorado, dove una volta scesi dal nostro aereo andremo di corsa a ritirare la nostra auto e poi via verso le infinite praterie, sperando che Madre Natura ci assista e non ci faccia brutti scherzi.

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Abbiamo ovviamente deciso di rispettare le usanze della passata stagione dedicando un paio di giorni anche a tappe extra-caccia: un anno fa, come i nostri accaniti follower ricorderanno, ci siamo tuffati a ovest passando per il Very Large Array in New Mexico, il Meteor Crater e il Grand Canyon North Rim in Arizona, concludendo poi con una sublime Monument Valley nello Utah, o meglio, nella Navajo Nation; quest’anno abbiamo deciso invece di puntare verso nord così da non bruciare subito troppe centinaia di miglia, optando quindi per la Devil’s Tower in Wyoming, il Monte Rushmore e il Badlands National Park nel South Dakota, sacrificando purtroppo la tappa di Yellowston perchè potrebbe essere ancora periodo di temperature molto rigide e quindi non adatte al nostro abbigliamento che per la maggior parte prevede t-shirts e shorts, ma lo faremo prima o poi!
Ovviamente la nostra priorità sono i fenomeni atmosferici, ma è anche vero che saremmo abbastanza presuntuosi nel pretendere 16 giorni di severe weather continuato, noi ce lo auguriamo, ma è statisticamente difficile che accada, quindi approfietteremo degli immancabili days-off per le nostre tappe nel nord degli States.

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Rispetto ad un anno fa non è cambiato molto anche se purtroppo in questa stagione non potremmo avere con noi il nostro fedele compagno di viaggio Andrea Nasuti che lascerà il posto ad un altro giovanissimo ragazzo, Alessandro Favretti, anche lui malato di temporali come noi e già con una stagione di caccia alle spalle nelle Plains; ovviamente la mancanza del nostro Nasuti si farà sentire, come quella del nostro caro amico Fabio Clocchiatti – per gli amici Clock – latitante ormai nelle Pianure da due anni, ma ci auguriamo tutti di poter incontrare e cacciare insieme al nostro buon maestro Andrea Griffa che non può mancare, anzi, spero che scriverlo anche quì possa servire ancora di più a convincerlo a partire a tutti i costi; ovviamente il mio partner di caccia sarà sempre lui, l’immancabile Stefano Piasentin e gli altri due fedeli compagni di avventure, Marco Zinelli e Alessandro Dondi.
Gli obiettivi di questo anno che ci siamo dati con Stefano non sono poi tanto diversi rispetto a quelli di un anno fa, se non quello di affinare un pochino meglio le nostre strategie di caccia: un anno fa la nostra scelta del target, basandoci sull’analisi dei modelli matematici, è stata fortunatamente impeccabile ogni giorno, ma in qualche occasione non posso dire lo stesso per le scelte fatte durante la caccia per quel che riguarda le soste fotografiche, che in un paio di occasioni – mea culpa! – ci hanno portato ad arrivare in ritardo; per questa ragione le nostre soste fotografiche saranno meno frequenti e mirate, così da arrivare nell‘hot spot puntuali e solo allora mettere mano al nostro arsenale fotografico.

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Anche gli obiettivi documentaristici non sono cambiati: utilizzando il materiale del 2016 come base, puntiamo a raccogliere quanto più materiale possibile per realizzare un corto/documentario completo sulla Tornado Alley e sullo stormchasing, sperando di vincere la timidezza per accompagnare così il video con un nostro commento e raccontare ogni minimo dettaglio delle nostre giornate di caccia.
Non ci saranno cambiamenti a livello di strumentazione fotografica, stessi corpi macchina e stesse lenti, stessa videocamera e stesse strumentazione a bordo, anche se quest’anno, oltre ad aggiungere la GoPro Hero 5 da affiancare alle Hero 4 usata nella passata stagione, faremo conoscere le Great Plains anche all’ultimo nato in casa DJI, il nuovissimo drone Mavic Pro, utilissimo mezzo per raccogliere facilmente video e immagini in 4K di quei luoghi da un’altra prospettiva, non tanto durante la caccia dove non possiamo avere troppe distrazioni, ma durante i day-off, per far apprezzare a chi poi guarderà i nostri lavori, le Grandi Pianure dall’alto per andare oltre il limite dell’occhio umano.
Nel 2016 abbiamo già realizzato diversi importanti obiettivi che ci eravamo prefissati: io sono riuscito a realizzare sia un timelapse che un piccolo corto sulla Tornado Alley 2016 in 4K inserendo gli indimenticabili momenti del tornado di Dodge City, une della giornate più belle della passata stagione, mentre Stefano ha appena pubblicato un paio di fantastici libri che vi consiglio di acquistare e leggere perché vi regaleranno una piacevolissima visione delle nostre avventure in suolo statunitense a caccia di temporali…fate un salto su Amazon!

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Al nostro ritorno quindi, se tutto sarà andato per il verso giusto e avremmo avuto Madre Natura a fare il tifo per noi, inizieremo a lavorare di nuovo al materiale che abbiamo raccolto, pubblicando video, foto e timelapse di questa nostra nuova spedizione, che forse potrebbe essere l’ultima…calma però, tranquilli, non è finita, forse, e ripeto forse, ci prenderemo un piccolo anno sabatico nel 2018, ma è ancora tutto da vedere, la febbre da Plains quando sale non si placa facilmente con i rimedi convenzionali!
Non possiamo fare previsioni ora per come sarà la stagione, soprattutto la seconda metà di Maggio, che è dominata da un’immensa dinamicità e variabilità, ma tra una ventina di giorni inizieremo a monitorare bene i modelli long range…si lo so, sappiamo anche noi che le carte long range hanno più o meno la stessa veridicità degli episodi di Star Treck, ma con l’avvicinarsi della nostra partenza quello che ci aspetterà nei primissimi giorni diventerà sempre più chiaro acquisendo ovviamente maggiore attendibilità, perciò incrociamo le dita e speriamo per il meglio.

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Quello che mi aspetto io appena sceso dal nostro aereo?! Direi che è molto semplice: situazione meteo stabile al nostro arrivo, una piccola saccatura ha interessato le Grandi Pianure nei giorni scorsi ed ora si è ritirata verso n/e, cosa che ci permette di dirigerci subito verso nord, mentre per il 18 Maggio, quando ritorneremo nelle Central Plains, una bella saccatura che nei giorni precedenti ha fatto capolino dalla British Columbia è entrata ora con prepotenza nelle Plains, infatti SPC ha già piazzato come primo giorno di severe una bella area di Enhanced Risk in tutto il s/e Colorado e w/Kansas, e dai modelli vediamo dei valori ottimi di dew point , wind shear e una dryline ben definita con ottima convergenza al suolo, terreno quindi fertile per celle tornadiche isolate!

Lo so, ho scritto le stesse cose un anno fa, ma perché interrompere la tradizione proprio ora?!

 

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